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Lezione del  05/06/2002

Peter Terragni: saggio su Eisenman.

Da dove parte Eisenman? Da Terragni.
La sua è una ricerca all'interno delle componenti dell'architettura dal punto di vista sintattico. Il suo insegnante è Colin Rowe. Si laurea a Cornell nel 1955, prende un master nel 1960  a Columbia, apprendistato da Gropius e fa il dottorato all University of Cambridge. Ha una certa conoscenza dell'Italia che non è storiografica. Negli anni '60 nasce il mito di Terragni. La sua era un'architettura poco indagata, in quanto era considerata fascista / non fascista.

Nel 1963 discute la tesi del dottorato. E' una tesi "ante-litteram". L'architettura viene indagata secondo una serie di schemi di analisi sintattica (the formal analysis). In realtà egli si concentra solo su due opere di Terragni, che saranno le uniche opere su cui effettivamente scriverà.
Una è la Casa del Fascio. Vediamola dal punto di vista delle categorie formali. c'è un movimento dall'esterno verso l'interno in cui si estrae dinamicamente la forma con un processo di erosione.
L'altra opera a cui Eisenman guarda è un'opera opposta, è..... Essa si basa su un principio di esplosione. Le parti rispetto ad un nucleo solido tendono a disarticolarsi da dentro verso fuori.
Quindi nel primo caso parliamo di erosione, nel secondo caso parliamo di esplosione.

Comincia a progettare case prevalentemente di amici. Le adopera come una specie di laboratorio.

House 2. Trovano sintesi le due forze opposte. In questa casa c'è un movimento di implosione, cioè l'esplosione avviene all'interno di uno spazio definito.

Egli si pone il problema di come sia possibile creare un'architettura critica consapevole dei suoi meccanismi di ideazione e contemporaneamente come sia possibile fare una lettura critica dell'architettura. Eisenman è prima di tutto un didatta, un architetto operante.

In questo scorcio di fine anni '60 c'è una ricerca di ragionamenti comuni o di sovrapposizioni o di altre attività inerenti la sfera artistica o filosofica. C'è un approccio di teorizzazione dell'architettura, che ha proprio negli anni '60 il massimo splendore critico.
L'architettura diventa un testo. Si azzera in quanto testo. Questo è il vessillo di un atteggiamento diffuso negli anni '60 con esiti diversi. Savenson crive "Il linguaggio classico dell'architettura". Gli risponde Zevi poco dopo con "Il linguaggio moderno dell'architettura". In questo periodo si parlava sempre di linguaggio.

Storicamente stava avvenendo l'inizio di uno scollamento tra l'architettura e quello che gli stava succedendo intorno.
Negli anni '70 avviene uno sganciamento dell'architettura da ogni semantica: "Ci ritiriamo nel camerino dell'architettura, che si guarda il trucco, si guarda da un punto di vista tautologico, seguendo un percorso rivolto tutto a sè stessa".
Questo non si può capire se non conosciamo Eisenman e se non conosciamo i five architects. L'architettura americana ritorna, innesca un modo di ragionare che diventa importante. E' l'architettura che diventa testo. E tutto ciò che sta fuori è pre-testo.

House 3. Ho un primo cubo, ne prendo un secondo, lo giro e lo incastro.

House 6 ('74-'75). Lavora sullo scalettato non più come prima sul telaio di Terragni.

Questa cosa non può durare a lungo. Progetta infatti scale che non vanno da nessuna parte, pilastri nelle camere da pranzo etc. E si giustifica mostrando il processo con cui arriva al progetto. Congelando la posizione semantica, l'aspetto linguistico prende il sopravvento. Per semantica si intende il rapporto con il sito, con la costruzione, con la ragionevolezza.
Questo processo va avanti fino al '76-'77.

Poi Eisenman cambia strada ed arriva ad un ragionamento critico. Comincia a prendere in considerazione il sito. Ragiona su un modello che non è inusuale. E' il modello quadripartito a croce. E' un modello non nuovo, basti pensare a Wright oppure al Danteum di Terragni.

House 10. Proprio con questa casa si tira fuori dalle "camere di tortura" che stava facendo. Entra in gioco anche il materiale. Ci sono alcuni segni premonitori: reti che usa Gehry, mattonelle di vario tipo che usa Meyer.

Va poi in analisi. Torna indietro e comincia a giocarci sopra....è un plastico, come se fosse deformato da un punto diverso.
Il suo studio non è nè un centro di ricerca, non è uno studio di progettazione, è un ibrido. Lo chiama institute.

...in questa opera c'è una parte emersa e una sommersa. La parte emersa è leggera, la parte sommersa è pesante. Sono edifici a forma di elle, non sono delle vere e proprie case, ma un'ipotesi concettuale, un ibrido tra un progetto ed una scultura.

...questa la chiama "fine di tutte le case"...

Vediamo il quadro generale degli anni '70. Alla parola linguaggio si sostituisce la parola contesto.
Nasceva una tensione rivolta ad un'idea di espansione, ma si lavorava all'interno delle configurazioni già esistenti. Invece di avere un'architettura d'avanguardia fortemente astratta, si ha un'architettura che può comunicare valori condivisi, trasmessi con l'uso di un repertorio sostanzialmente classico. La parola contesto diventa quindi molto importante.
Questa cosa spiazza completamente una tensione come quella di Eisenman. Egli al concetto di contesto sovrappone il concetto di palinsesto, che ritorna come maglia concettuale.

...Non esiste più divisione tra costruito, verde, pavimentazione, trattamenti del suolo, che fanno parte di un disegno unico.
Questo percorso lo tira fuori dal tunnel. Infatti da una parte usa la parola chiave del momento: idea di contesto critico e quindi di palinsesto. ....

...1983 Al Liba di Berlino...ci sono edifici preesistenti. Eisenman li "ammaglia" in una serie di griglie, giaciture che derivano dalla lettura secondo la regola del palinsesto...Come se fossero minerali emersi in un clima fortemente storicistico.
Inizia una nuova fase... associazioni processuali/metaforiche. Qui fa interagire due sfere... E' un'associazione guidata dall'edificio. Arriva non attraverso mezzi digitali. L'aspetto digitale infatti è implicito, ma non c'è. Usava i layer da un punto di vista concettuale, ma non di lavoro. Apre perciò la strada al nesso digitale.
Questo è un caso di geometria booleana. Infatti se ho un cubo, lo muovo in A e in B e collego le due posizioni in un campo...Da qui progetta il centro di robotica a Pitsburgh.
E' un altro caso di analogie pertinenti questo progetto per un centro biologico.....idea associativa del DNA.

...architettura minoritaria. Negli anni '88, c'è la mostra dell' Architettura Decostruttivista.
Philip Johnson afferma che i dieci minuti di gloria di Michael Graves sono finiti.

Dopo gli anni '85 si hanno delle vere e proprie attitudini del progetto. Fare il progetto è la motivazione stessa del progetto. Parliamo quindi di architettura in between (cioè tra le cose). Gli viene assegnato un progetto per un campus americano. Incunea il proprio edificio tra due edifici. Ed è la prima volta che viene fatta l'operazione dell'in between. Non è completamente riuscito.

Un'altra operazione che Eisenman fa è la tecnica di oscillazione o vibrazione della forma. In questo senso c'è un certo collegamento con il movimento implicito di Balla, e quindi con il Futurismo italiano. Balla capisce che il movimento è un movimento sfocato.
In realtà è riuscito a produrre le cose del Futurismo solo dopo ottanta anni. Un conto è fare il "Manifesto dell'architettura futurista". L'idea del momento comunque non introitava nel processo di formazione dell'architettura.
Il movimento di Balla e di Eisenman è oscillatorio, quello di Gehry è come quello di Boccioni.
La elle, duplicata, viene fatta vibrare. I movimenti si hanno sia in pianta che in sezione. Si può vedere un'operazione booleana. Alla fine riesce quest'opera, che è nuova, non realizzata.
Eisenman fa un ragionamento che richiama il ragionamento di Platone, richiama le tracce che il mare lascia sulla spiaggia. Si tratta di una lettura contestuale a livello critico elevatissimo, perchè questa è una casa che sta sul mare... casa guardiola.

Scuola di architettura... sia tecnica dell'in between, del palinsesto, oscillazione etc.  ...di impianto funzionalista, a zig-zag, sovrappone a questa ad anadamento rettilineo un edificio ad andamento curvilineo. Le due forme invece di stare staticamente vicine cominciano a vibrare e si creano tracce organizzative di vari aspetti del progetto...riguardano fatti organizzativi, di percorso, di sistemazione del terreno etc.
Galleria di natura piranesiana
...Columbus Center
...Chiesa del 2000 che fa per Roma...idea di paesaggio.

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